sabato 21 aprile 2012

Il Giullare al potere nel Paese alla rovescia

Un famoso imperatore romano nominò, per spregio al potere costituito che lo osteggiava, il proprio cavallo senatore, in tempi successivi venne autorizzato un comico, il giullare di corte, a farsi beffe del sovrano, in modo da distogliere l'attenzione del popolo, facendolo divertire con i suoi sberleffi.
Il giullare, però, aveva un compito non facile, quello di far divertire, al tempo stesso, anche il sovrano che lo pagava e lo proteggeva e che accettava di essere, in parte, dileggiato.
Una cosa, però, non poteva dire il giullare, che il Re era nudo, questo solo una bambina ingenua lo poteva dire, in una fiaba...però!
Così, oggi abbiamo un Giullare, ben pasciuto e reso ricco e famoso grazie al potere massmediatico, che si fa beffe dello stesso potere, assolvendo al ruolo di catarsi collettivo, additando alle masse inferocite il colpevole di tutte le tribolazioni, il Parlamento e la Democrazia!
Così, accomunando tutti a tutto, il pubblico televisivo si gode questa gogna massmediatica, ride delle battute feroci e dei suoi occhi sgranati, degni delle performance affabulatrici del miglior Dario Fo, del quale non ha, ovviamente, né la stoffa né la statura artistica!
Nel Paese alla rovescia, dove si è annichilita un'intera classe dirigente all'insegna di un non ben chiaro concetto di purezza morale, si stanno succedendo, al potere, una serie di personaggi inquitanti, integralisti cattolici che schiaffeggiavano donne ritenute discinte assurti ad icone del parlamentarismo, imbonitori televisivi che, fra una pentola ed un materasso, hanno venduto l'illusione di un milione di posti di lavoro e che hanno garantito, comunque, un po' di lavoro ad appassionate di una sana ed elegante gara di burlesque, politici tecnocrati travestiti da puri e tecnici (quante pubblicazioni e quale alto contributo ha dato, all'umanità tutta, l'antisfigato Michel?....) che, partendo dall'ipotesi di fare ciò che i vari partiti non avrebbero fatto, stanno, in realtà, operando come i peggiori governi democristiani, rimandando, di fatto, le vere soluzioni dei problemi, cercando di compiacere, alla fine, tutte le varie conventicole che sostengono questo potere.
Così, nel Paese alla rovescia, abbiamo il nostro Giullare ben pasciuto e reso ricco e famoso, che, mentre deride il sovrano sul trono, approfitta della sua solenne sbornia e della sua totale incapacità di connettere per puntare a diventare un Sovrano Giullare!
E cosa può promettere, il nostro Giullare Sovrano, al popolo, se non quanto ha sempre promesso il potere demagogico e facilone?
Il Paradiso in terra!
Manifestando una morale degna dei più biechi bassifondi delle periferie urbane, cosa propone questo Giullare prestato alla politica?
"Noi non paghiamo i nostri debiti!"
Bene, Bravo, Bis!
Fa il paio con quella società che, facendo spamming a tutto spiano, sta inondando le nostre caselle e-mail con inviti a non pagare i nostri debiti, ci penseranno loro ed i loro avvocati a tutelarci ed a proteggerci!
E chi protegge i creditori che, in buona fede, hanno creduto in noi?
Nel Paese alla rovescia, spero ci sia ancora la possibilità di un'ulteriore rovesciamento per tornare ad essere un Paese di diritto, con una politica sana, fatta da persone non perfette, ma intelligenti!
Come diceva Nenni, ci sarà sempre un puro più puro di te che ti epurerà!
Ecco, non abbiamo bisogno di integralisti, imbonitori e tecnocrati, ma ancora meno abbiamo bisogno del Giullare....

domenica 15 aprile 2012

Riorganizzare i processi per reagire al declino

Non condivido la diffusa convinzione che per l'Italia e l'Euroa, il destino sia segnato e che il futuro non possa essere che il loro declino.
In realtà l'Italia gode, nel mondo, di un grande prestigio e di profonda stima, non solo per il made in Italy, magari oggi un po' appannato, o per i suoi campioni e le sue eccellenze sportive, quanto perché viene riconosciuto al Sistema Italia una capacità di resistere e di creare che poche nazioni al mondo hanno.
Quello che manca è la fiducia degli italiani in se stessi e, d'altra parte, la necessità di comprendere che, toccato il fondo (si spera) se si vuole ripartire occorre farlo ripensando al modello organizzativo.
Dobbiamo bandire dai nostri pensieri la frase : "Ma abbiamo fatto sempre così.....!" , oggi non è più come ieri e, se vogliamo ripartire, occorre pensare che tutto ciò che abbiamo fatto fino ad oggi deve essere rivisto e migliorato, non partendo da zero, ma, come diceva Troisi, partiamo pure da tre, perché tre cose buone le dovremmo aver fatte!
Però ripartiamo, con umiltà, dall'analisi dell'esistente per comprendere ciò che deve essere conservato, ciò che deve essere migliorato e ciò che deve essere eliminato.
Questa è la fase iniziale del cambiamento, autovalutarsi e capire in quale situazione ci troviamo, economicamente, finanziariamente, produttivamente e, infine, organizzativamente.
Le imprese che non comprendono questo o che si arroccano nella convinzione di essere al top e che, eventuali problemi di margine, possano essere risolti, unicamente, riducendo il costo del lavoro o delocalizzando la propria attività, possono ottenere dei risultati apparentemente positivi nel breve periodo ma, in prospettiva di medio e lungo periodo, se non risolvono i problemi più strutturali, non potranno sopravvivere a lungo.
Avranno ottenuto il solo risultato di spostare in altra nazione i loro problemi organizzativi.
L'unica soluzione è quella di affrontare il problema, comprenderne la vera ragione, rivedere i processi e, individuate le tante attività a non valore che vengono svolte, rivedere i flussi organizzativi, soprattutto relativamente ai cosidetti overheads.
Cercherò di proporre, nei post successivi, alcuni esempi pratici ed immediatamente applicabili per seguire questa strada.


sabato 14 aprile 2012

Benvenuti sul Blog dedicato al Lean Thinking Network

Benvenuto sul Blog collegato al mio sito (http://www.temporary-manager.eu).
Mi presento: mi occupo da anni di ottimizzazione dei processi aziendali, in particolare quelli dell'area gestionale amministrativa, dei flussi finanziari e, più in generale, le aree inerenti la gestione delle risorse umane.
Dal 2010 sono iscritto all'Ordine dei Consulenti del lavoro di Lucca.
Dal 1978, conseguita l'abilitazione alla professione, fino al 1982 ho svolto attività di consulente, per poi passare a lavorare in azienda,  dal 1990 fino al 2009 sono stato dirigente operando come CFO per un gruppo di 15 società operanti in Italia ed all'estero, oltre 20 milioni di fatturato per 250 dipendenti.
Dall'inizio del 2011, operando come Temporary Manager, seguo progetti di start up ma anche di riorganizzazione aziendale, con particolare attenzione agli aspetti di trasformazione dei processi gestionali secondo le logiche della lean administration.
Nel Blog cercherò di inserire contenuti professionali, presentando casi pratici utili per comprendere come, applicando i metodi della lean si riescano ad ottenere importanti risultati e, soprattutto, stimolare la discussione.
Obiettivo è quello di riuscire a raggiungere il numero maggiore di persone, per formare un vero network di persone che pensino lean, per far capire al maggior numero possibile di imprenditori e manager una cosa fondamentale:
I problemi che oggi l'imprenditoria italiana si trova ad affrontare non si risolvono con la delocalizzazione o rincorrendo formule magiche di riduzione, sic et simpliciter, del costo del lavoro o conducendo battaglie ideologiche pro o contro l'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, bensì recuperando efficienza riorganizzando i processi!
Pensate che, oggi, non sia possibile ridurre di almeno il 30% gli sprechi in azienda, recuperando, al tempo stesso efficienza, produttività, margini, migliorando i vostri servizi/prodotti?
Leggete il libro "La macchina che ha cambiato il mondo" di  Womack e Jones, sull'esperienza Toyota e capirete perché, se pensate che non sia possibile, vi state sbagliando.
Spero di raggiungere quante più persone possibile e di avere i vostri contributi.
Grazie.
Saluti.
Riccardo Gandolfi