sabato 15 settembre 2012

Della Valle vs Marchionne..... e il "partito dei carini"

Stiamo assistendo ad una serie di sketch che, perdendo il connotato comico, virano al drammatico!

Mettiamo in fila una serie di affermazioni e fatti che si sono verificati negli ultimi giorni:

1)  Il nostro Premier Tecnico si è lanciato nella intemerata affermazione in base alla quale la disoccupazione, in Italia, è causata dalle rigidità imposte dallo Statuto dei Lavoratori! Ora, anche in presenza di legittime critiche che si possono formulare a questa legge (pensiamo ai tanti tentativi di sostituirla con lo Statuto dei Lavori...) , vecchia di 40 anni, scritta in tempi storici che sembrano essere, socialmente parlando, preistoria, pensare che la mancanza di occupazione dipenda dalla legge 300 è semplicemente assurdo.

Nel grafico seguente riporto il trend del numero degli occupati dal 1970 (anno di entrata in vigore dello Statuto dei lavoratori) al 2009.




Come si può vedere, si è avuto un minimo nel 1972,  con 19.816.000 ed massimo nel 2007 con 25.026.000 di occupati, in vigenza dello Statuto dei Lavoratori.

Il grafico seguente riporta l'andamento del Tasso di disoccupazione, cresciuto fino al 1998, in calo fino al minimo del 2007, con un tasso del 6,1, ed una ripresa dal 2008 ad oggi:



 
 Da sottolineare il fatto che nel 1997 sono entrate in vigore le norme per la regolamentazione del lavoro interinale (Legge Treu) e nel 2003 è entrata in vigore la c.d. Riforma Biagi, che ha ulteriormente portato flessibilità ed aiutato lo sviluppo dell'occupazione, seppur con alcuni punti da chiarire per quanto riguarda la tendenza alla precarizzazione.

Il grafico seguente riporta le variazioni in termini reali, ovvero al netto dell'effetto dell'inflazione, del Prodotto interno lordo dell'Italia rispetto all'anno precedente a partire dal 2000.

 

Durante tale periodo si sono registrati  bassi tassi di crescita, il tasso medio di crescita del PIl è stato infatti in media tra il 2000 ed il 2007 dell'1,5%, contro il 2,4% dell'Unione europea nel suo complesso.
Inoltre, l'Italia ha fortemente risentito della crisi del 2008-2009, anche a causa della forte contrazione delle esportazioni, sulla quale si basa una parte consistente della sua economia, da imputare, in parte, anche alla perdita di competitività dovuta all'apprezzamento dell'Euro.

Insomma, tenuto conto di un andamento economico negativo, pensare che la perdita di competitività del sistema Italia sia da imputare solo allo Statuto dei Lavoratori sembre decisamente "bizzarro" e poco sobrio!

2) A supporto delle tesi del Tecnico, la Direzione Fiat, dopo aver fatto circolare dati negativi sulle vendite in Italia, confrontati con i dati positivi di altri mercati, emette uno scarno comunicato nel quale si lascia intendere che gli investimenti in Italia sono, di fatto, annullabili e che, in fondo, si è scherzato..... Ciò determina un commento del "vecchio" Cesare Romiti, che sembra affermare che, alla fine, a Pomigliano la CGIL aveva ragione.... Da parte sua la CGIL, sul proprio sito, rilancia le parole del Vecchio Nemico! Come diceva Zeno, la vita è "originale"!

D'altra parte, sempre Marchionne, definito "insopportabile" dai vertici VW, aveva attaccato il colosso tedesco dell'automotive perché vendeva le proprie auto a prezzi troppo bassi, mostrando una concezione del principio di concorrenza estremamente stravagante!

Un po' come i nostri politici che vorrebbero decidere il leader dello schieramento opposto, non essendo in grado di consolidare la propria leadership!

Perché in Italia non sarebbe possibile produrre? Perché il costo del lavoro è eccessivo e ci sono troppe tutele per i lavoratori....

Forse dovremmo riflettere su alcuni aspetti, tipo:
a) Forse gli oneri contributivi e previdenziali (INPS, INAIL etc.) sono eccessivi e le strutture di questi enti sono troppo costose?
b) Forse il famoso Cuneo Fiscale, ovverosia la differenza fra quanto costo un lavoratore e quanto percepisce detratte le imposte ed i contributi, è  troppo elevato anche per le politiche di spreco approvate dalla nostra classe politica?
c) Forse le nostre imprese, a partire da FIAT, non sono abbastanza organizzate per affrontare i mercati, e sono caratterizzate da scarsa attenzione al cliente, quasi totale assenza di organizzazione, scarsa propensione alla programmazione e, nella maggior parte dei casi, scarsa attenzione alle gestione e qualificazione delle Risorse Umane, valutate sempre come costo e mai come risorsa!

Le prese di posizione dei vertici FIAT si sono meritati i rimbrotti di un altro imprenditore, che può essere più o meno simpatico (specie per i fiorentini che lo amano e lo odiano a seconda delle vicende sportive della loro squadra), può essere accusato di avere, anche lui, cavalcato l'onda della delocalizzazione, ma, in questo caso, sembra aver centrato il problema,  individuando, per la FIAT, una crisi di idee, prodotti e progetti!

Non entriamo nel merito, poi, delle levate di scudi pro o contro, a partire dal c.d. "Movimento dei Carini", perché è ipotizzabile che esistano ragioni di scontro di potere ben più profonde, però le reazioni di Della Valle e di Romiti meritano una riflessione... a prescindere!

3) Il Rottamatore, che vuole essere l'Obama de' noatri, partito col suo camper si è subito presentato con affermazioni in linea con il tecnico-pensiero, affermando di voler riformare tutto, semplificando i rapporti di lavoro, anche se questo dispiace ai Consulenti del Lavoro.... come se questi fossero tanti Azzeccagarbugli che vivono e prosperano grazie alla complessità delle norme! Ora, abbiamo avuto un defunto Presidente della Repubblica che se la prese con il modello delle dichiarazioni dei redditi "Lunare".... dopo qualche anno questo modello è diventato ancora più complicato!
Ma il nuovo che avanza.... ha mai provato a capire cosa viene proposto, da anni, dalle categorie e di cosa si parla quando si parla di diritto del lavoro?

Insomma, se mettiamo in fila tutte questa serie di affermazioni scarsamente realistiche, ma dettate solo dalla necessità di cavalcare il neopopulismo imposto dai mercati ed aggiungiamo i deliri dei vari Giullari e Giullarini, l'incapacità dei partiti di produrre uno straccio di legge condivisa, le prospettive di inversione della tendenza negativa si assottigliano sempre di più e si capisce, a questo punto, il successo del Pulcino Pio!

http://www.temporary-manager.eu




Il Pulcino Pio, il Giullare e la pseudodemocrazia in Rete


Il Pulcino Pio..... un tormentone demenzialpopolare che da settimane è al primo posto delle canzoni scaricate da itunes.....esiste una ragione logica per questo?


Direi nessuna, se non che la Rete rappresenta una cassa di risonanza notevole, in grado di promuovere ogni evento che possa contare su strutture organizzate, in grado di sfruttarne le possibilità, attraverso metodi di networking, WEB marketing virale etc.

Se poi, come nel caso del Pulcino Pio, al media Internet si associa il media Radiofonico, la capacità di penetrazione si amplifica e, così, anche un messaggio demenziale diventa fruibile e riesce ad ottenere audience, che, in questo caso, sembra anche coincidere con un alto grado di gradimento....


Il fatto, comunque, che, grazie alla spinta dei media, un motivetto demenziale assurga a Fenomeno mediatico, non significa, di per sé, che questo sia un capolavoro o che, comunque, rappresenti un evento in grado di cambiare la vita degli utenti.

La riflessione sulla potenza comunicativa della Rete si impone, anche per comprendere come si muovono, realmente, le idee ed i contenuti della rete; sappiamo che molti inseriscono le proprie opere, non solo musica, ma anche libri, poesie, racconti o fotografie, in Rete, ma pochi, come in qualsiasi "mercato" riescono a raggiungere un numero elevato di fruitori.

Qauali sono, quindi, i fattori che hanno determinato il successo del Pulcino Pio?

Credo che sia importante cercare di comprenderne la fenomenologia, in modo da poter capire, così, quali sono i reali meccanismi che determinano il successo di personaggi reali che sembrano, in realtà, usciti da fumetti di serie B (scusate se mi viene in mente il Nuovo che Avanza.....), mentre personaggi di ben altra caratura e spessore non riescono a far giungere il proprio messaggio, alle volte molto più concreto e realmente innovativo.

Capire al fenomenologia di questi fenomeni dovrebbe essere fondamentale soprattutto per chi si occupa, professionalmente, di utilizzare la Rete per promuovere i propri prodotti e servizi ma, anche, per il comune cittadino che rischia di sostituire il pensiero unico televisivo ("l'ha detto la televisione... quindi è vero") con quello della rete impersonale ("l'hanno pubblicato in Rete.... quindi è vero!"), con l'aggiunta che, oltre ad essere vero, ciò che viene sostenuto in Rete diventa, automaticamente, Democratico, Libero e fonte di Redenzione.

A questo punto, visto il successo del Pulcino Pio, frutto solo ed unicamente di una ben curata promozione commerciale, possiamo, legittimamente, chiederci, anche alla luce di quanto sta emergendo nel dietro le quinte del c.d. Movimento 5 Stelle, se i due fenomeni possono avere un comune denominatore?

Il Pulcino Pio ed il Giullare che vuole salire sul Trono, possono essere ricondotti ad un unico fenomeno mediatico, ad una malintesa interpretazione della forza delle rete?

Da qualche giorno il Pulcino Pio non è più al primo posto delle canzoni scaricate, sicuramente è un fenomeno di breve durata, un effimero gioco che, in fondo, non ha fatto male a nessuno, se non alla ragazza che si è presa lo schiaffo da un maleducato, intollerante manesco, e la vera musica, nella sua varietà di gusti e tendenze, continua ad essere ascoltata e seguita.

Il pericolo, in questo caso, è minimo, ma cosa pensare se, in virtù della forza di attente, accurate e valide attività di WEB Marketing, fenomeni equiparabili generassero, realmente, un consenso spropositato a favore di soggetti "Virtuali", Avatar di persone reali che, come in tanti giochi di ruolo, possono utilizzare al Rete per apparire ciò che, nella realtà, non sono?

la Rete non è altro che la connessione di persone reali in uno spazio virtuale, dove intelligenza e scempiaggine si sommano e si connettono, per creare movimenti positivi e negativi, occorre, quindi, riflettere bene e capire come e cosa muove, realmente, il WEB e quali sono i fattori che determinano il successo o meno di certe idee e di ceri soggetti.

Ovviamente, essendo costituita da persone, la Rete genera anche i propri anticorpi, così nascono le vignette dissacranti, una delle quali ritengo particolarmente significativa, anche se fa riferimento ad uno spot pubblicitario che, personalmente, trovo insopportabile e decisamente brutto.... anche se efficare, perché imprime nella mente delle persoen immagini e marchio che vuole promuovere.



 www.CorsiLeadership.com/Leader
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A dimostrazione che non sembre il bello, il buon gusto, la verità e la realtà sono premiati!